I CARABINIERI del N. O. E.
CENNI STORICI COMANDO CARABINIERI PER LA TUTELA DELL’AMBIENTE
Nel
giugno 1986 in relazione ad una sempre più accentuata sensibilità del Paese
alle problematiche ambientali, veniva istituito, con Legge 8 luglio 1986 n.
349, il Ministero dell’Ambiente nel cui ambito veniva costituita una forza di
polizia idonea a svolgere “in assetto specialistico” compiti di vigilanza,
prevenzione e repressione delle violazioni in materia ambientale. Nacque così
il Nucleo Operativo Ecologico dell’Arma dei Carabinieri che, nel 2001, assunse
la denominazione di Comando Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente (CCTA)
mediante l’incremento della consistenza organica e delle articolazioni sul
territorio, costituite da unità operative con competenza regionale o
interprovinciale alle quali è oggi riservata la denominazione di Nucleo
Operativo Ecologico.
La
struttura del CCTA, oltre all’organizzazione per il funzionamento del Comando,
si compone di un’articolazione territoriale strutturata su tre macro aree –
NORD, CENTRO, SUD – che fanno capo a tre diversi comandi di Gruppo
rispettivamente situati a Treviso, Roma e Napoli, dai quali dipendono circa
trenta articolazioni minori.
A
questa componente che segue un criterio territoriale se ne affianca una
specialistica centralizzata, con competenza su tutto il territorio nazionale,
costituita dal Reparto Operativo, articolato su:
una Sezione
Operativa Centrale con compiti esclusivamente investigativi che opera su
indagini complesse, relative ad espressioni di criminalità ambientale di
particolare spessore e/o con specifico riferimento al contrasto alle
infiltrazioni delle organizzazioni criminali nei settori di gestione delle
attività connesse al ciclo dei rifiuti in regime ordinario e/o emergenziale,
senza trascurare i possibili risvolti internazionali;
una Sezione
Inquinamento da Sostanze Radioattive, orientata al contrasto di traffici
illeciti di materiale radioattivo o di rifiuti radioattivi ed al controllo
dell’impiego di radioisotopi e macchine radiogene in campo industriale e
sanitario;
una Sezione
Inquinamento Atmosferico, Industrie a Rischio di Incidente Rilevante che ha
principalmente il compito di verificare il rispetto normativo delle leggi che
disciplinano:
l’impiego e lo
stoccaggio di materie chimiche generalmente adoperate nel ciclo produttivo di
stabilimenti industriali e che, per la loro intrinseca classificazione, sono
pericolose in determinate quantità o miscele;
la tutela degli
adempimenti afferenti la sicurezza attiva e passiva (security e safety) dei
medesimi stabilimenti anche per salvaguardare la salute e l’ambiente all’interno
degli stessi correlandosi, di fatto alla tutela dei luoghi di lavoro.
Pilastro
normativo di riferimento è la cd “Legge Seveso”2 (D. Lgs. 334/99 detto “Seveso
Bis” coordinato e modificato a sua volta dal D. Lgs 238/05, in relazione alle
direttive comunitarie n. 96/82/CEE e 2003/105/CE). Tale impianto normativo ha
la triplice valenza di coinvolgere contemporaneamente l’ambiente, la salute e
la sicurezza al fine di prevenire e limitare gli incidenti connessi all’impiego
di determinate sostanze pericolose e diminuire l’incidenza del rischio
tecnologico.
Nell’ambito della
normativa ambientale di competenza, la Sezione interviene anche organicamente
nei settori delle:
ARMI CHIMICHE con
la L. 496/95 (ratifica ed esecuzione della convenzione di Parigi sulla proibizione
dello sviluppo, produzione, immagazzinaggio ed uso delle armi chimiche e sulla
loro distruzione) che regola la produzione, l’utilizzo ed il commercio di
alcune sostanze e preparati chimici e stabilisce le regole per l’importazione e
l’esportazione.
GAS TOSSICI con
il Regio Decreto 09 gennaio 1927, nr. 147 (approvazione del regolamento
speciale per l’impiego dei gas tossici) con il monitoraggio dell’impiego inteso
come utilizzo, custodia, conservazione e trasporto dei gas tossici4 il cui uso
trova ampia diffusione nei settori più disparati5.
SICUREZZA SUI
LUOGHI DI LAVORO con il Decreto Legislativo 81/2008, (tutela della
salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro) che sovente rappresenta norma di
chiusura che fornisce incisività ai controlli.
INQUINAMENTO
ATMOSFERICO con la Legge 549/93 (misure dell’Ozono Stratosferico e
dell’Ambiente, in attuazione del Regolamento CE 2093/2000) che regola
l’introduzione, la produzione, il commercio e l’impiego di prodotti che
contengono sostanze nocive per la stratosfera al fine di limitare
l’assottigliamento della fascia stratosferic
Vi è, infine, la Sezione
Analisi preposta all’attività di analisi con compiti di raccolta delle
informazioni, gestione di flussi informativi, monitoraggio e valutazioni
previsionali sulla sicurezza dell’ambiente, indispensabili per ottimizzare
l’impiego delle risorse, pianificare e coordinare l’attività di controllo,
definire le linee strategiche su cui far evolvere l’attività di contrasto
all’illegalità ambientale.
Il
CCTA, composto da personale specializzato in legislazione ambientale che
espleta funzioni di Polizia Giudiziaria e Sicurezza Pubblica nello specifico
settore, è alle dipendenze funzionali del Ministro dell’Ambiente e della Tutela
del Territorio e del Mare.
Il
Decreto del Ministero dell’Interno del 28 aprile 2006 (Decreto Pisanu)
concernente il “riassetto dei comparti di specialità delle forze di Polizia”,
definisce il CCTA “organismo qualificato per l’attuazione di attività di
rilevanza strategica nel settore del controllo della sicurezza ambientale”.
La
strategia operativa del Reparto si sviluppa essenzialmente attraverso il
contrasto alla illegalità ambientale e la lotta alle organizzazioni criminali
che sfruttano il vincolo associativo per commettere reati di natura ambientale,
in stretta collaborazione con i reparti dell’Organizzazione Territoriale e
Speciale dell’Arma dei Carabinieri. Attesa la natura prettamente operativa per
la quale è stato creato, il Reparto non ha attribuzioni di natura tecnica e per
la quale si avvale della collaborazione degli organismi pubblici a ciò
preposti, in particolare del sistema agenziale ISPRA, del Servizio sanitario
nazionale e del Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche
dell’Arma.
La collocazione istituzionale, l’assetto ordinativo e
le peculiari competenze fanno quindi del CCTA uno strumento qualificato ad alta
specializzazione attraverso il quale il Ministro dell’Ambiente e della Tutela
del Territorio e del Mare può verificare l’attuazione delle politiche
ambientali pianificate, predisporre correttivi e aggiustamenti ed intervenire
con azione di Polizia Giudiziaria incisiva e mirata laddove i reati commessi lo
richiedano. NEL CASO IN CUI ABBIATE IL "SENTORE" CHE SIA STATO REALIZZATO UN
REATO ALL'AMBIENTE RIVOLGETEVI ALLA LOCALE STAZIONE DEI CARABINIERI E CHIEDETE L'INTERVENTO DEI CARABINIERI DEL NOE
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