venerdì 25 ottobre 2013

SERR 2013 - War on Dump - Come si fa il compostaggio.



CHE COS'E' il compostaggio
Il ciclo della natura... imitato dal compostaggio

In natura la sostanza organica prodotta e non più “utile” alla vita (foglie secche, rami, spoglie di animali, ecc.) viene decomposta dai microrganismi presenti nel terreno che la restituiscono al ciclo naturale.
Le componenti meno degradabili rimaste costituiscono l’humus, prezioso per la crescita di altri vegetali. L’humus può essere considerato una vera e propria riserva di nutrimento per le piante data la capacità di liberare lentamente ma costantemente gli elementi nutritivi (azoto, fosforo, potassio sono i più importanti), assicurando la fertilità costante del suolo.
Con il compostaggio vogliamo imitare, riproducendoli in forma controllata e accellerata, i processi che in natura riconsegnano le sostanze organiche al ciclo della vita: un perfetto riciclaggio dei rifiuti organici.

In altre parole, il processo per creare il “compost” è copiato dalla natura.
Proviamo a pensare quante ricchezze sprechiamo con alcuni dei nostri comportamenti abituali: cosa avviene degli scarti del nostro giardino, dell’orto e della preparazione dei pranzi?
Bucce, pelli, avanzi di cucina e simili finiscono generalmente in pattumiera, e vanno così recapitati alle discariche, ossia restituiti al territorio in una forma che non solo è inutile, ma costituisce anche un odioso “fardello”, consumando spazio e creando mega-pattumiere poco gradite alla popolazione.
Gli scarti del giardino (erba, legno proveniente dalle potature, foglie) spesso hanno undestino analogo; altre volte vengono bruciati,producendoinquinanti gassosi: certo non sarà un singolo fuoco, ma nell’insieme di tanti piccoli fuochi diventano un problema.
Secondo il Consiglio Nazionale delle Ricerche tutte queste sostanze organiche costituiscono un terzo dei rifiuti cittadini: non è quindi un problema di poco conto quello di cui ci occuperemo!I VANTAGGI del compostaggio

1
Garantisce la fertilità del suolo fornendo un fertilizzante naturale, utilizzabile nell’orto, in giardino e per le piante in vaso;
2
Consente un risparmio economico limitando l’acquisto di terricci, substrati e concimi organici;
3
Previene la produzione di inquinanti atmosferici che si genererebbero dalla combusione di questi scarti;
4
Contribuisce a risolvere il problema dei rifiuti in quanto il rifiuto organico è circa un terzo dei rifiuti prodotti. Recuperarlo in proprio significa diminuire i costi di smaltimento, rallentare l’esaurimento delle discariche e ridurre gli odori e il percolato da esse prodotti.
Con il compostaggio si evita anche l’incenerimento degli scarti organici umidi garantendo una migliore combustione e diminuendo lo spreco di energia.

Si tratta dunque di una scelta importantissima non solo per la corretta gestione dei problemi ambientali, ma anche per la massima salute e vitalità del nostro orto o giardino, nonché delle nostre fioriture in vaso.

Insomma, recuperare le sostanze organiche presenti nei rifiuti conviene sotto ogni punto di vista: conviene all’ambiente (meno inquinato da discariche e inceneritori), conviene al nostro orto o ai nostri fiori, conviene perché così si riducono i costi di smaltimento. Conviene a tutti e a ciascuno.
COSA si può compostare in sintesi:

 Rifiuti UMIDI

• sfalci verdi
• avanzi di cucina
• salviette
• carta non trattata
• alimenti avariati
• scarti di verdura e frutta
• fondi di caffè e filtri di the
 Rifiuti SECCHI

• ramaglie
• paglia
• foglie secche
• cartone
• truciolo scarti di frutta e verdura, scarti vegetali di cucina (sono molto indicati e costituiscono la base per un ottimo compost)
Cosa si può mettere in una compostiera domestica:
SI -  fiori recisi appassiti, piante anche con pane di terra (se ci sono parti legnose è meglio sminuzzarle prima)
pane raffermo o ammuffito, gusci d’uova e ossa  (ridurre prima in piccoli pezzi)
fondi di caffè, filtri di thè (anche il filtro si può riciclare?
foglie varie, segatura e paglia ottimo materiale secco
sfalci d’erba ( prima far appassire; mescolare con altro materiale)
rametti, trucioli, cortecce e potature (ottimo materiale di “struttura” perché sostiene il cumulo; ridurre in pezzi)
carta comune, cartone, fazzoletti di carta, carta da cucina, salviette (ottimo materiale secco)
pezzi di legno o foglie non decomposti presenti nel compost maturo ( aiutano l’innesco del processo e danno porosità alla massa)
bucce di agrumi non trattati ( non superare le quantità di un normale consumo familiare)
piccole quantità di cenere ( la cenere contiene molto calcio e potassio)
avanzi di carne, pesce, salumi e formaggi  (attirano cani e gatti; eventualmente coprire con altro materiale)
lettiera di cani e gatti  (solo se si è sicuri di ottenere l’igienizzazione)
foglie di piante resistenti alla degradazione (magnolia, aghi di conifere solo in piccole quantità e miscelando bene con materiale facilmente degradabile)
NO -  cartone plastificato, vetri, metalli non si decompongono
riviste, stampe a colori, carta patinata in genere contengono sostanze nocive; avviare al riciclaggio specializzato
filtri di aspirapolvere non sono indicati
piante infestanti o malate meglio evitarle se non si è sicuri di ottenere l’igienizzazione
scarti di legname trattato con prodotti chimici (solventi, vernici) le sostanze nocive finirebbero nel vostro terreno, inquinandolo.

LE 5 REGOLE D'ORO

Per non creare problemi
(cattivi odori, animali ecc.)
é importante controllare
e seguire il processo.


1. Il LUOGO ADATTO
Scegliere un posto ombreggiato (sotto un albero). Evitare zone fangose con ristagno d'acqua

2. Preparazione del FONDO
Predisporre un drenaggio con materiale di sostegno (ramaglie, trucioli, ecc.)

3. BUONA MISCELAZIONE:
POROSITA', ACQUA E AZOTO
Apporto vario e regolare di scarti compatibili (non solo scarti di cucina)

4. GARANTIRE L'AERAZIONE
Assicurare la presenza di ossigeno, utilizzando materiali che diano porosità e rivoltando quando necessario

5. LA GIUSTA UMIDITA'
Assicurare il livello ottimale di umidità, drenando, ombreggiando o annaffiando il compost.
Problemi e Soluzioni

Ecco come interpretare alcuni dei più evidenti “sintomi di malessere” di una cattiva miscelazione e gestione del cumulo.

Cumulo “freddo”

Significa mancanza di ossigeno per eccesso di umidità (rivoltare per favorire l’evaporazione, miscelare con scarti più secchi) o se ciò non risulta alla “prova del pugno”, mancanza di azoto rispetto all’eccesso di carbonio (miscelare scarti con molto azoto, aggiungere un fertilizzante azotato come l’urea o la pollina);

Cumulo che produce odori

Significa presenza di putrefazioni per eccesso di acqua (nel caso di odori “di marcio”) o eccesso di azoto (odori di urina, determinati da produzione di ammoniaca); questi problemi possono essere
agevolmente prevenuti con una corretta miscelazione.

Come evitare gli odori

Un compostaggio ben condotto non deve produrre odori sgradevoli. Se accade vuol dire che il sistema di trasformazione biologica che porta alla degradazione dello scarto organico si “inceppa”, per due possibili ragioni:
• eccesso di azoto (basso C/N della miscela) e liberazione dello stesso in forma ammoniacale;
• condizioni anaerobiche (cioè mancanza di ossigeno per scarsa porosità o eccesso di umidità) con putrefazioni e produzione di sostanze che producono odori.
Ecco le misure di prevenzione:
• provvedete ad una giusta miscelazione degli scarti, sin dalla fase di accumulo, evitando sia gli eccessi di azoto (C/N equilibrato) che di umidità ed assicurando la porosità necessaria;
• conferite e mantenete una giusta porosità nel materiale mediante una opportuna aggiunta di materiale “strutturante” (legno, foglie secche, cartone lacerato grossolanamente);
• assicurate il drenaggio al “piede” del cumulo, con uno strato di fascine o trucioli di 10/15 centimetri, o usando come base un bancale;
• rivoltate quando necessita (soprattutto in cumuli poco porosi) per rifornire di ossigeno l’interno del cumulo;

A questo punto dovreste già essere al sicuro da problemi; se tuttavia volete una ulteriore garanzia, allora coprite eventualmente il cumulo con materiali “filtranti”; rispondono a questi requisiti i materiali con un’alta superficie reattiva, quali la terra (quella argillosa in particolare) e soprattutto il compost maturo (in grado di trattenere e degradare gli odori: il principio è alla base della filtrazione biologica degli odori, applicata anche industrialmente)

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