giovedì 31 ottobre 2013

SERR 2013 - War on Dump - Italia. RIDUCIAMO I RIFIUTI SOLIDI URBANI DI 100Kg PRO CAPITE

War on Dump da indicazioni precise  sulla reale possibilità di ridurre il peso di rifiuti per abitane. Il risultato? -100Kg pro capite.








Indicazioni pratiche per ridurre i rifiuti, alcuni esempi: Si debbono realizzare 5 flussi di scarti per ridurre di 100 kg la pattumiera.
1. compostaggio domestico e comunitario, la riduzione degli sprechi alimentari nelle mense e nei supermercati,  un’attenta gestione delle aree verdi comporteranno, meno 40 kg per abitante all’anno

2. dematerializzazione negli uffici con l’informatica, evitando la stampa all’essenziale, eliminazione posta indesiderata, e la sostituzione in cucina di carta usa e getta con stracci lavabili, meno 15 kg per abitante all’anno

3. riparazione di beni ancora in buono stato, promozione dello scambio di oggetti, sostituzione di prodotti usa e getta con prodotti durevoli o compostabili (es.bicchieri di plastica, piatti di plastica, imballaggi con uso di plastica accoppiata lla carta , rasoi da barba ecc ecc), meno 20 kg per abitante all’anno

4. sostituire il consumo di acqua minerale in bottiglia con acqua del rubinetto o sorgiva, con la vendita di prodotti sfusi o alla spina, sostituendo le bottiglie anche per vino , latte e olio; sostituire infine i sacchetti  di plastica usa e getta con borse riutilizzabili, meno 25 kg per abitante all’anno

5. Decostruzione: I beni provenienti dalle ristrutturazioni di edifici vengono conferiti all'isola ecologica dove vengono rigenerati e rivenduti per il loro riutilizzo. (porte, finestre, persiane, elementi di arredo, sanitari, pavimentazioni, tegole, ringhiere, scale a chiocciola, controtelai, serramenti,elettrodomestici, utensili e macchinari. ecc ecc 40 Kg per abitante all'anno

Regolamentare le sagre e i mercatini in modo che i loro rifiuti siano compostabili. meno 10 Kg per abitante l'anno.



Con questi semplici accorgimenti si arriva  -150Kg l'anno di RIDUZIONE dei rifiuti. Siccome siamo pessimisti arrotondiamo la cifra a - 100 Kg in modo che se il risultato sarà maggiore   verranno superate le aspettative.

Tutto questo è "subordinato alla realizzazione   della smart isola ecologica concepita da War on Dump che procurerà occupazione  con flussi economici da capogiro.

mercoledì 30 ottobre 2013

SERR 2013 - War on Dump - Le buone pratiche per la riduzione dei rifiuti



1. organizzazione della distribuzione del materiale pubblicitario che eviti l’immissione in buca delle lettere del materiale qualora indesiderato (segnalazione attraverso uno sticker sulla buca delle lettere);

 2. attuazione di forme di incentivazione dei clienti all’utilizzo di borse per la spesa riutilizzabili o di altri contenitori (es. casse dedicate);

 3. eliminazione dei sacchetti monouso (anche di quelli biodegradabili e/o compostabili);

 4. vendita alla spina di detersivi e/o di altre tipologie di prodotti per la pulizia;

 5. vendita alla spina, o comunque con modalità refill, per altre tipologie di prodotti non alimentari;

 6. vendita alla spina di vino, latte o altri alimenti liquidi;

 7. vendita di prodotti alimentari secchi sfusi quali pasta, riso, cereali, frutta secca ecc. attraverso specifici “ecopunti” ben segnalati all'interno del punto vendita;

 8. vendita sfusa di prodotti non alimentari;

 9. vendita acqua e/o altre bevande con vuoto a rendere;

 10. vendita di caraffe filtranti per favorire il consumo di acqua dell’acquedotto;

domenica 27 ottobre 2013

Saturday night fever : Il problema dell’alcool e dei rifiuti a Formia il sabato sera e non solo.

Chiunque può constatare cosa succede il sabato sera/notte a piazza mercato. Chiunque può osservare quanto legati possano essere due processi che  in origine non lo sono. E rivelano uno stato quasi “flogistico”, nemmeno tanto atipico -per chi se lo aspetta- per la situazione insofferente di crisi (sociale/morale oltre che economica/politica)in cui versa l’Italia. Di cosa si parla? Possibile che agli occhi della comunità politiche e delle forze preposte all’uopo, stiano sfuggendo di mano questi due fenomeni/processi: alcol e rifiuti. Che sebbene possano convivere incompatibilmente e inconsapevolmente, creano, invece a ben vedere, una sorta di “mix” deleterio, ai danni, prima di tutto della cultura, giovani, giovanissimi con qualsiasi tipo di alcool tra le mani e tra le labbra(magari mischiato a succhi di frutta). Poi alla comunità,  assecondata da autorizzazioni per  locali di spazi ristretti- alcuni addirittura tolti alla comunità, a cui crea grave nocumento l’inciviltà dei vari “rifiuti” lasciati lì a caso, entro un aiuola, sopra un muro, tra un albero e un altro, sopra una macchina o a fianco di un pneumatico di una macchina parcheggiata.
 Che una certa cultura ”sottratta” si stia insinuando anche fra i giovani, allora, è di tutta evidenza, tale che non fa “notizia”: c’è la crisi e gli esercizi debbono lavorare. Si, però non a qualunque costo. E questo non è un costo qualsiasi: ragazzi che si annullano nell’alcool e creano criticità all’ambiente; oltre al danno bio-fisico, birra, composti alcolici, buste di plastica, carta, residuo di cibo vengono riversati in tutte le direzioni, in tutti gli spazi. Di tutto si trova nei paraggi(la mattina alle ore 7.00 circa si può vedere con i propri occhi, quale desolante paesaggio si presenta davanti -nemmeno De Chirico l’avrebbe potuto/voluto immaginare così. E quantunque, vi siano mezzi preposti alla raccolta a quell’ora, dovunque intorno rimangono tracce indelebili del passaggio dell’alcool. Si è avuto già modo di dire che il “rifiuto” è il prodotto dell’inciviltà. Ho avuto già modo di dire quanto siamo -come comunità politiche- negativi nelle proposizioni  di “politiche culturali” nelle scuole e negli uffici pubblici(quasi nulle e dove coesistono, quasi stancamente, “gesti del porre in” con “non mi interessa nulla dopo “ con “basta che l’introduca lì”. Ciò, come atteggiamento mentale si porta fuori allo stesso modo col medesimo comportamento. Ma  si capisce cosa c’è dietro quei  materiali e cosa ci potrebbe essere davanti? Parlo riguardo ad una  cultura del “rifiuto” come “non rifiuto” ma “Materiale” vivo; che può essere “utile/servire” ancora e illimitatamente, banalmente  come il vetro, l’alluminio, la plastica, la carta ed altro. Sarebbe allora impensabile che le amministrazioni comunali in toto, e, qui quelle del comprensorio degli aurunci o del golfo di Gaeta, si impegnassero con forza contro l’alcool ed i rifiuti, che rifuggendo dalla logica semplicistica della Raccolta Differenziata, insinuino il dubbio culturale che “qualcosa” si sia saltato, non si sia capito.
 Sarà banale, ma una buccia è una buccia e non un rifiuto; se viene pensata e trattata come materiale, come un nuovo materiale e non come rifiuto, con forza la si potrà, recuperandola, riusare/riciclare. Trasformandola così in altro “nuovo” materiale da utilizzare eviteremo nuove quantità di rifiuto e conseguente minor produzione accessoria di energia per smaltirla e minori costi di filiera.  Sarebbe oltremodo splendido se le amministrazioni capissero che il problema dei rifiuti è un problema culturale e come tale va affrontato nelle scuole, negli uffici pubblici e nei quartieri con un informazione esaustiva; e come, collateralmente, sia cogente il problema dell’alcolismo oggi in Italia fra giovanissimi, il binge drinking( sei o più bicchieri di bevande alcoliche in un'unica occasione) è oramai una “moda” consolidata( 56.7% di popolazione da 11 anni in su nel 2010-dati Istat). Magari impegnandosi in una campagna educativa scolastica, sull’abuso e comportamenti a rischio dell’uso di alcool  di cui, al momento, purtroppo non v’è traccia nelle istituzioni scolastiche del sud pontino. E segnalare come sia cambiato anche il consumo di vino nei nostri territori: infatti, come si notano nelle statistiche e nella realtà –basta avvicinarsi a questo tipo di locali, il modello tradizionale di consumo nei pasti principali sta per essere soppiantato e cambiato, con quote sempre maggiori della nostra popolazione, anche nel caso di bevande alcoliche in genere, passando ad una  frequenza che è divenuta più occasionale e non più rituale. Non sarebbe il caso di meditarci su, evitando che l’alcool imprigioni i nostri giovani e la produzione conseguente di materiale da “rifiuto” ci consegni bollette sempre più salate ? 
Meetup Comprensorio degli Aurunci



 

venerdì 25 ottobre 2013

SERR 2013 - War on Dump - Come si fa il compostaggio.



CHE COS'E' il compostaggio
Il ciclo della natura... imitato dal compostaggio

In natura la sostanza organica prodotta e non più “utile” alla vita (foglie secche, rami, spoglie di animali, ecc.) viene decomposta dai microrganismi presenti nel terreno che la restituiscono al ciclo naturale.
Le componenti meno degradabili rimaste costituiscono l’humus, prezioso per la crescita di altri vegetali. L’humus può essere considerato una vera e propria riserva di nutrimento per le piante data la capacità di liberare lentamente ma costantemente gli elementi nutritivi (azoto, fosforo, potassio sono i più importanti), assicurando la fertilità costante del suolo.
Con il compostaggio vogliamo imitare, riproducendoli in forma controllata e accellerata, i processi che in natura riconsegnano le sostanze organiche al ciclo della vita: un perfetto riciclaggio dei rifiuti organici.

In altre parole, il processo per creare il “compost” è copiato dalla natura.
Proviamo a pensare quante ricchezze sprechiamo con alcuni dei nostri comportamenti abituali: cosa avviene degli scarti del nostro giardino, dell’orto e della preparazione dei pranzi?
Bucce, pelli, avanzi di cucina e simili finiscono generalmente in pattumiera, e vanno così recapitati alle discariche, ossia restituiti al territorio in una forma che non solo è inutile, ma costituisce anche un odioso “fardello”, consumando spazio e creando mega-pattumiere poco gradite alla popolazione.
Gli scarti del giardino (erba, legno proveniente dalle potature, foglie) spesso hanno undestino analogo; altre volte vengono bruciati,producendoinquinanti gassosi: certo non sarà un singolo fuoco, ma nell’insieme di tanti piccoli fuochi diventano un problema.
Secondo il Consiglio Nazionale delle Ricerche tutte queste sostanze organiche costituiscono un terzo dei rifiuti cittadini: non è quindi un problema di poco conto quello di cui ci occuperemo!I VANTAGGI del compostaggio

1
Garantisce la fertilità del suolo fornendo un fertilizzante naturale, utilizzabile nell’orto, in giardino e per le piante in vaso;
2
Consente un risparmio economico limitando l’acquisto di terricci, substrati e concimi organici;
3
Previene la produzione di inquinanti atmosferici che si genererebbero dalla combusione di questi scarti;
4
Contribuisce a risolvere il problema dei rifiuti in quanto il rifiuto organico è circa un terzo dei rifiuti prodotti. Recuperarlo in proprio significa diminuire i costi di smaltimento, rallentare l’esaurimento delle discariche e ridurre gli odori e il percolato da esse prodotti.
Con il compostaggio si evita anche l’incenerimento degli scarti organici umidi garantendo una migliore combustione e diminuendo lo spreco di energia.

Si tratta dunque di una scelta importantissima non solo per la corretta gestione dei problemi ambientali, ma anche per la massima salute e vitalità del nostro orto o giardino, nonché delle nostre fioriture in vaso.

Insomma, recuperare le sostanze organiche presenti nei rifiuti conviene sotto ogni punto di vista: conviene all’ambiente (meno inquinato da discariche e inceneritori), conviene al nostro orto o ai nostri fiori, conviene perché così si riducono i costi di smaltimento. Conviene a tutti e a ciascuno.
COSA si può compostare in sintesi:

 Rifiuti UMIDI

• sfalci verdi
• avanzi di cucina
• salviette
• carta non trattata
• alimenti avariati
• scarti di verdura e frutta
• fondi di caffè e filtri di the
 Rifiuti SECCHI

• ramaglie
• paglia
• foglie secche
• cartone
• truciolo scarti di frutta e verdura, scarti vegetali di cucina (sono molto indicati e costituiscono la base per un ottimo compost)
Cosa si può mettere in una compostiera domestica:
SI -  fiori recisi appassiti, piante anche con pane di terra (se ci sono parti legnose è meglio sminuzzarle prima)
pane raffermo o ammuffito, gusci d’uova e ossa  (ridurre prima in piccoli pezzi)
fondi di caffè, filtri di thè (anche il filtro si può riciclare?
foglie varie, segatura e paglia ottimo materiale secco
sfalci d’erba ( prima far appassire; mescolare con altro materiale)
rametti, trucioli, cortecce e potature (ottimo materiale di “struttura” perché sostiene il cumulo; ridurre in pezzi)
carta comune, cartone, fazzoletti di carta, carta da cucina, salviette (ottimo materiale secco)
pezzi di legno o foglie non decomposti presenti nel compost maturo ( aiutano l’innesco del processo e danno porosità alla massa)
bucce di agrumi non trattati ( non superare le quantità di un normale consumo familiare)
piccole quantità di cenere ( la cenere contiene molto calcio e potassio)
avanzi di carne, pesce, salumi e formaggi  (attirano cani e gatti; eventualmente coprire con altro materiale)
lettiera di cani e gatti  (solo se si è sicuri di ottenere l’igienizzazione)
foglie di piante resistenti alla degradazione (magnolia, aghi di conifere solo in piccole quantità e miscelando bene con materiale facilmente degradabile)
NO -  cartone plastificato, vetri, metalli non si decompongono
riviste, stampe a colori, carta patinata in genere contengono sostanze nocive; avviare al riciclaggio specializzato
filtri di aspirapolvere non sono indicati
piante infestanti o malate meglio evitarle se non si è sicuri di ottenere l’igienizzazione
scarti di legname trattato con prodotti chimici (solventi, vernici) le sostanze nocive finirebbero nel vostro terreno, inquinandolo.

LE 5 REGOLE D'ORO

Per non creare problemi
(cattivi odori, animali ecc.)
é importante controllare
e seguire il processo.


1. Il LUOGO ADATTO
Scegliere un posto ombreggiato (sotto un albero). Evitare zone fangose con ristagno d'acqua

2. Preparazione del FONDO
Predisporre un drenaggio con materiale di sostegno (ramaglie, trucioli, ecc.)

3. BUONA MISCELAZIONE:
POROSITA', ACQUA E AZOTO
Apporto vario e regolare di scarti compatibili (non solo scarti di cucina)

4. GARANTIRE L'AERAZIONE
Assicurare la presenza di ossigeno, utilizzando materiali che diano porosità e rivoltando quando necessario

5. LA GIUSTA UMIDITA'
Assicurare il livello ottimale di umidità, drenando, ombreggiando o annaffiando il compost.
Problemi e Soluzioni

Ecco come interpretare alcuni dei più evidenti “sintomi di malessere” di una cattiva miscelazione e gestione del cumulo.

Cumulo “freddo”

Significa mancanza di ossigeno per eccesso di umidità (rivoltare per favorire l’evaporazione, miscelare con scarti più secchi) o se ciò non risulta alla “prova del pugno”, mancanza di azoto rispetto all’eccesso di carbonio (miscelare scarti con molto azoto, aggiungere un fertilizzante azotato come l’urea o la pollina);

Cumulo che produce odori

Significa presenza di putrefazioni per eccesso di acqua (nel caso di odori “di marcio”) o eccesso di azoto (odori di urina, determinati da produzione di ammoniaca); questi problemi possono essere
agevolmente prevenuti con una corretta miscelazione.

Come evitare gli odori

Un compostaggio ben condotto non deve produrre odori sgradevoli. Se accade vuol dire che il sistema di trasformazione biologica che porta alla degradazione dello scarto organico si “inceppa”, per due possibili ragioni:
• eccesso di azoto (basso C/N della miscela) e liberazione dello stesso in forma ammoniacale;
• condizioni anaerobiche (cioè mancanza di ossigeno per scarsa porosità o eccesso di umidità) con putrefazioni e produzione di sostanze che producono odori.
Ecco le misure di prevenzione:
• provvedete ad una giusta miscelazione degli scarti, sin dalla fase di accumulo, evitando sia gli eccessi di azoto (C/N equilibrato) che di umidità ed assicurando la porosità necessaria;
• conferite e mantenete una giusta porosità nel materiale mediante una opportuna aggiunta di materiale “strutturante” (legno, foglie secche, cartone lacerato grossolanamente);
• assicurate il drenaggio al “piede” del cumulo, con uno strato di fascine o trucioli di 10/15 centimetri, o usando come base un bancale;
• rivoltate quando necessita (soprattutto in cumuli poco porosi) per rifornire di ossigeno l’interno del cumulo;

A questo punto dovreste già essere al sicuro da problemi; se tuttavia volete una ulteriore garanzia, allora coprite eventualmente il cumulo con materiali “filtranti”; rispondono a questi requisiti i materiali con un’alta superficie reattiva, quali la terra (quella argillosa in particolare) e soprattutto il compost maturo (in grado di trattenere e degradare gli odori: il principio è alla base della filtrazione biologica degli odori, applicata anche industrialmente)

mercoledì 23 ottobre 2013

SERR 2013 - War on Dump -

Inizia a Monte San Giovanni Campano la SERR 2013 - War on Dump - Per il giorno 16 Novembre è stata indetta la Giornata Ecologica SERR 2013 War on Dump. La realizzazione dell'evento è coordinata da Robertino Tersali e sarà il preludio al compimento del programma che vedrà impegnati tanti Cittadini Consapevoli. Si è già riunito più volte il Comitato War on Dump e in esso sono presenti Cittadini di Monte San Giovanni Campano, Sora e Cervaro per una settimana dedicata interamente alla RIDUZIONE DEI RIFIUTI.  "Il miglior rifiuto è quello che non c'è!" è il messaggio che verrà lanciato nella giornata ecologica che verrà realizzata sul territorio Monticiano  e il motto ben si addice allo spirito dell'iniziativa Europea.  Vuole essere il messaggio per la Pubblica Amministrazione ad operare in tal senso e momento di sensibilizzazione per gli operatori del settore che hanno lacune organizzative nella raccolta differenziata che si evidenziano ad esempio con la mancanza di compostiere, dell'isola ecologica e del sistema  Reversing Card per la trasformazione dei rifiuti in risorsa. Verrà fatto anche un accenno all'altro problema  relativo alla tracciabilità dei rifiuti  che fin ora non è stato risolto seppur trattato in molteplici sedi. Tutte queste cose associate alla Riduzione dei Rifiuti all'origine con l'utilizzo di semplici accorgimenti daranno inizio a quella Cultura per l'Ambiente necessaria per migliorare la qualità della vita.
Durante la giornata ecologica poi verranno spiegati in modo circostanziato i seguenti concetti di riduzione dei rifiuti e riciclaggio in modo di fare chiarezza  una volta e per tutte sulla via da intraprendere che porterà tra le altre cose sicuro guadagno ai Cittadini e condizioni migliori per un Ambiente più pulito: 
1° Passo. Iniziative per la riduzione dei rifiuti. Sono molte le cose che possiamo fare per ridurre la produzione di rifiuti alla fonte. Innanzitutto bandire la plastica dalle nostre tavole: bottiglie, piatti e bicchieri vanno eliminati e sostituiti con carta o vetro. Per molti beni di consumo esistono già oggi alternative a minore impatto ambientale e i pannolini riutilizzabili per bambini ne sono un esempio. Non possiamo più permetterci il sistema “usa e getta”, dobbiamo cambiare la nostra forma mentis. Andare a fare la spesa attrezzati di contenitori e servirci di sistemi alla spina per l’acquisto del latte, delle bevande, dei detergenti e anche di alcuni prodotti alimentari. Dimenticare la busta di plastica per trasportare la spesa a casa preferendo più valide e sensate alternative.  2° Passo. Riutilizzo, riparazione, e decostruzione. Queste attività saranno possibili se verrà realizzata l'isola ecologica  adibita allo scopo. Se si pensa ad esempio alla quantità di beni durevoli presenti negli edifici, sarà facile immaginare che gran risparmio sarebbe poter riutilizzare, riparare, talvolta decostruire, i mobili, le porte e finestre, i materiali in legno e ceramica, che sono nelle nostre case. Questa tipologia di materiali, che costituisce solo una piccola percentuale del totale dei rifiuti, riveste però un grande valore economico che potrebbe essere accresciuto con la costruzione di imprese locali a significativa resa occupazionale. 3° Passo. Incentivi economici. Ovvero premiare i comportamenti virtuosi dei cittadini attenti alle loro scelte. Il sistema si chiama Pay by bag e si fonda sul principio che più produci rifiuti più paghi! Con l’introduzione di sistemi di tariffazione che facciano pagare i cittadini sulla base della produzione effettiva dei rifiuti non riciclabili, si intende invogliare a migliori scelte di acquisto. Passo 4°. Centro di ricerca e separazione dei residui. Si compone di impianti per la separazione dei residui, perché nessuno di questi può andare in discarica senza essere differenziato, e di un centro di ricerca per i prodotti non riciclabili che operi con la collaborazione delle università. L’idea di fondo è che se un rifiuto non si può riutilizzare, riciclare o compostare, allora l’industria non dovrebbe produrlo!  si propone quindi di studiare e analizzare la frazione residua per migliorare la quota di raccolta dei materiali riutilizzabili, riciclabili e da compostare; consigliare strategie per evitare la produzione di rifiuti per le aziende locali (supermercati); sviluppare e promuovere utilizzi per alcuni materiali; sollecitare a progettare un migliore design industriale per prodotti e imballaggi. Passo 5°. Migliore design industriale. Ci sono tre obiettivi importanti che le industrie dovrebbero perseguire: design sostenibile, produzioni “pulite” o a basso impatto ambientale, responsabilità estesa da parte del produttore. È necessario che l’industria cominci a pensare al design dei propri prodotti, non più solo nell’ottica di venderli sul mercato, ma con la consapevolezza che questi o i componenti di questi debbano in futuro essere facilmente separabili e riutilizzabili. I processi di produzione devono essere ripensati per ridurre ed eliminare le sostanze e i composti tossici, non solo per i problemi che arrecano alla salute dell’essere umano nell’immediato, ma anche per le ricadute sull’ambiente e le generazioni del futuro.
INTANTO SI POTREBBE INIZIARE AD ATTUARE ALMENO I PRIMI 3 PASSI A MONTE SAN GIOVANNI CAMPANO E I RISULTATI CHE NE DERIVEREBBERO ASSOCIATI AL RICICLAGGIO POTREBBERO ESSERE TANGIBILI NELLE TASCHE DEI CITTADINI.











giovedì 17 ottobre 2013

La Radiottività a Penitro e il Radon nel Golfo di Gaeta

Di Giuseppe di Roberto e Capodiferro Natale

Oggi 17 Ottobre, il gruppo NBCR dei Vigili del Fuoco, a seguito di richiesta di intervento, si è recata in località Penitro di Formia per analizzare la radioattività della zona ed anche in merito alle rivelazioni del pentito Schiavone delle presupposte discariche dei veleni nel sud pontino. Il nucleo operativo dei NBCR ( NUCLEARE - BIOLOGICO - CHIMICO - RADIOLOGICO), 
ha potuto constatare, i risultati precisi verranno diramati più tardi, che nell’intorno di 2 Km dalla Cava di Penitro, non sussistono gli elementi di radioattività tali da presupporre la soglia configurata dalla legge(Il limite massimo di dose stabilito dalla legge italiana per le persone è 1 mSv per anno al di sopra della dose naturale di radiazioni; 20 mSv per lavoratori impegnati in attività che prevedono l’uso o la manipolazione di radioisotopi). La richiesta, probabilmente partita da personale e parenti degli alunni che frequentano l’Istituto Geometra “Tallini” di Formia, e molto seguita dai gruppi locali del Movimento 5 Stelle del Comprensorio degli Aurunci e del Golfo di Gaeta-Sud Pontino, https://maps.google.com/maps/ms?msid=200529924309272254144.0004e2e393960d3f43707&msa=0, https://www.facebook.com/notes/warondump-formia/discarica-di-penitro-ltformia/1414778072084070, ha indotto il nucleo operativo a svolgere vari e puntuali misurazioni( raggio di circa 2 Km) partendo dalla variante S.S. Appia sino all’Istituto stesso ed entro la cava, riportando, stando a quanto hanno comunicato gli stessi operatori, a risultati di modestissima radioattività, anche inferiori, la metà circa, ai valori anch’essi ridottissimi, a dir degli operatori stessi, di quelli riscontrati a Latina.
Ricordiamo che in Italia, la prevenzione-protezione della popolazione dalle radiazioni ionizzanti presenti nelle installazioni nucleari e dalla radioattività ambientale è regolata principalmente dalla Legge 31 dicembre 1962, n. 1860, dal Decreto legislativo del 17 marzo 1995, n. 230 e successive modifiche e dal Decreto legislativo dell’8 febbraio 2007, n. 52. La legislazione nazionale vigente, oltre ad assegnare precipui obblighi agli esercenti delle attività che rientrano nel campo di applicazione delle norme stesse e compiti di controllo alle amministrazioni nazionali (Enti e Ministeri) e alle amministrazioni locali (Prefetture, Regioni e Province autonome), far espresso riferimento a tre tipi di radioattività: Radioattività alfa,
Radioattività beta e  Radioattività gamma.
Tale sopralluogo, ad evidente indirizzo preventivo-protettivo, ha teso  a non sottovalutare la preoccupazione delle popolazioni sociale in occasione di eventi, soprattutto, lo ripetiamo, a seguito delle  dichiarazioni di schiavone,  in un area densa di attività agricole, commerciali ed industriali. I gruppi locali M5S del C. Aurunci e del G.G. Sud Pontino, si augurano che tali misure si rivolgano, di competenza dello stesso nucleo operativo, anche sulla parte Biologica, Chimica e Radiologica, chiedendo con questa anche un esame serio legislativo dell’operato dell’UTC dei Comune di Formia, Spigno, Minturno, Gaeta, Itri, SS. Cosma e Damiano, Castelforte riguardo al Radon(Rn-222), non soltanto nei luoghi di lavoro come recitano le disposizioni normative, ma anche nelle residenze. 
Infatti nel nostro interland territoriale da sempre vengono alienati permessi a costruire e a sanatoria che prevdeono cambi di destinazione per i pianti interrati, i più a rischio ai valori nocivi del Radon  . La protezione….” dall’esposizione al radon nei luoghi di lavoro è stata introdotta nella normativa con il D.Lgs. n. 241 del 2000 che modifica e integra il D.Lgs. n. 230 del 1995. Il decreto prevede obblighi per gli esercenti dei luoghi di lavoro e per le regioni. In particolare, a quest’ultime è affidato il compito di individuare le zone a maggiore probabilità di alte concentrazioni di attività di radon. In attesa della definizione dei criteri con cui definire le zone e delle indicazioni sulle metodologie per la loro individuazione, alcune regioni e alcune ARPA/APPA(tra cui il Lazio) hanno avviato studi e indagini per avere una classificazione delle aree a diversa probabilità di alte concentrazioni di radon…..” da http://www.isprambiente.gov.it/files/pubblicazioni/statoambiente/tematiche2011/07_Attivita_nucleari_e_radioattivita_ambientale_2011.pdf.  La Regione Lazio dovrebbe già disporre di svariate valutazioni sul radon dal 2002, avendo dovuto effettuare indagini a campione sul radon; quali sono quelle per la nostra zona, vi sono state effettuate campionature, sondaggi? Queste le domande che poniamo all’amministrazione attualmente in carica e in cui desidereremmo si impegnasse fortemente al fine della prevenzione-protezione della popolazione. Anche perché …”Sono ancora scarse e sporadiche le informazioni sulle azioni di bonifica di ambienti con elevate concentrazioni di radon, con riferimento sia ad ambienti di tipo residenziale sia di lavoro.” 



mercoledì 16 ottobre 2013

SERR 2013 - War on Dump -

Il miglior rifiuto è quello che non c'è!

Il tema della SERR per l'anno 2013 è la Riduzione dei Rifiuti.  la gestione dei rifiuti viene spesso vista e vissuta da cittadini, amministratori e politici come una situazione che pone problematiche inevitabili e senza soluzione. Oppure – caso ben peggiore – le uniche soluzioni proposte sono legate alle obsolete strategie dell’incenerimento e della discarica.
Eppure esiste un modo nuovo, una prospettiva diversa, di guardare ai rifiuti. Un punto di vista innovativo e capace di futuro in grado di ribaltare i termini della questione: da problema a opportunità, da emergenza a risorsa, da sperpero a guadagno, da “vantaggio di pochi” a “vantaggio di tutti”, da devastazione ambientale a tutela del territorio e della salute di chi lo abita.
Questa prospettiva ha molti e diversi nomi:
Utopie? No, realtà. E anche molto concrete, come dimostrano i tanti esempi di gestione virtuosa del ciclo dei rifiuti e di impegno per la loro riduzione sparsi per la penisola. Attraverso questa metodica si possono raggiungere gli obiettivi per ottenere benefici certi sulla bolletta e riduzione della TARES.

mercoledì 9 ottobre 2013

IL RICICLO E’ LA VIA CORRETTA PER UNA REALE GREEN ECONOMY

Durante il convegno di presentazione della ricerca di Eurispes dal nome “Plastica e riciclo dei materiali: un’altra via è possibile”, sono stati forniti alcuni dati molto interessanti.

martedì 8 ottobre 2013

domenica 6 ottobre 2013

caro wod ti scrivo - Zona ex winchester, Macchia di Anagni

....vi scrivo per mettere in luce il degrado della suddetta zona. Parlo di RIFIUTI buttati ai lati della strade, da persone che non hanno tempo di fare la raccolta differenziata, che per evitarla scaricano i loro sacchi di sporcizia di vario genere in giro...

giovedì 3 ottobre 2013

Anagni - valle del Sacco, alimenti contaminati

War on Dump - Anagni (Valle del Sacco) - Fr - http://goo.gl/SFdpr - Agli Italiani non basta mai! Dopo aver prodotto per anni a Brescia (Italia) 1932 - 1999

Cosa succede alla plastica che ricicliamo

La plastica, una volta che è stata prelevata dai cassonetti, viene portata in centri dove viene divisa da vetro e ferrosi (se raccolta con il sistema del multimateriale).
Viene poi portata in centri Corepla dove un cilindro rotante seleziona il contenuto dei cassonetti, smistando sacchetti e materiale volatile da bottiglie e flaconi. Poi, raggi infrarossi dividono le plastiche in base al polimero e una selezione manuale garantisce che i componenti raccolti in ogni balla siano omogenei.