venerdì 5 luglio 2013

I Carabinieri del N.O.E.

I CARABINIERI del N. O. E.

CENNI STORICI COMANDO CARABINIERI PER LA TUTELA DELL’AMBIENTE
Nel giugno 1986 in relazione ad una sempre più accentuata sensibilità del Paese alle problematiche ambientali, veniva istituito, con Legge 8 luglio 1986 n. 349, il Ministero dell’Ambiente nel cui ambito veniva costituita una forza di polizia idonea a svolgere “in assetto specialistico” compiti di vigilanza, prevenzione e repressione delle violazioni in materia ambientale. Nacque così il Nucleo Operativo Ecologico dell’Arma dei Carabinieri che, nel 2001, assunse la denominazione di Comando Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente (CCTA) mediante l’incremento della consistenza organica e delle articolazioni sul territorio, costituite da unità operative con competenza regionale o interprovinciale alle quali è oggi riservata la denominazione di Nucleo Operativo Ecologico.
La struttura del CCTA, oltre all’organizzazione per il funzionamento del Comando, si compone di un’articolazione territoriale strutturata su tre macro aree – NORD, CENTRO, SUD – che fanno capo a tre diversi comandi di Gruppo rispettivamente situati a Treviso, Roma e Napoli, dai quali dipendono circa trenta articolazioni minori.
A questa componente che segue un criterio territoriale se ne affianca una specialistica centralizzata, con competenza su tutto il territorio nazionale, costituita dal Reparto Operativo, articolato su:
                    una Sezione Operativa Centrale con compiti esclusivamente investigativi che opera su indagini complesse, relative ad espressioni di criminalità ambientale di particolare spessore e/o con specifico riferimento al contrasto alle infiltrazioni delle organizzazioni criminali nei settori di gestione delle attività connesse al ciclo dei rifiuti in regime ordinario e/o emergenziale, senza trascurare i possibili risvolti internazionali;
                    una Sezione Inquinamento da Sostanze Radioattive, orientata al contrasto di traffici illeciti di materiale radioattivo o di rifiuti radioattivi ed al controllo dell’impiego di radioisotopi e macchine radiogene in campo industriale e sanitario;
                    una Sezione Inquinamento Atmosferico, Industrie a Rischio di Incidente Rilevante che ha principalmente il compito di verificare il rispetto normativo delle leggi che disciplinano:


          l’impiego e lo stoccaggio di materie chimiche generalmente adoperate nel ciclo produttivo di stabilimenti industriali e che, per la loro intrinseca classificazione, sono pericolose in determinate quantità o miscele;
          la tutela degli adempimenti afferenti la sicurezza attiva e passiva (security e safety) dei medesimi stabilimenti anche per salvaguardare la salute e l’ambiente all’interno degli stessi correlandosi, di fatto alla tutela dei luoghi di lavoro.
          Pilastro normativo di riferimento è la cd “Legge Seveso”2 (D. Lgs. 334/99 detto “Seveso Bis” coordinato e modificato a sua volta dal D. Lgs 238/05, in relazione alle direttive comunitarie n. 96/82/CEE e 2003/105/CE). Tale impianto normativo ha la triplice valenza di coinvolgere contemporaneamente l’ambiente, la salute e la sicurezza al fine di prevenire e limitare gli incidenti connessi all’impiego di determinate sostanze pericolose e diminuire l’incidenza del rischio tecnologico.
          Nell’ambito della normativa ambientale di competenza, la Sezione interviene anche organicamente nei settori delle:
          ARMI CHIMICHE con la L. 496/95 (ratifica ed esecuzione della convenzione di Parigi sulla proibizione dello sviluppo, produzione, immagazzinaggio ed uso delle armi chimiche e sulla loro distruzione) che regola la produzione, l’utilizzo ed il commercio di alcune sostanze e preparati chimici e stabilisce le regole per l’importazione e l’esportazione.
          GAS TOSSICI con il Regio Decreto 09 gennaio 1927, nr. 147 (approvazione del regolamento speciale per l’impiego dei gas tossici) con il monitoraggio dell’impiego inteso come utilizzo, custodia, conservazione e trasporto dei gas tossici4 il cui uso trova ampia diffusione nei settori più disparati5.
          SICUREZZA SUI LUOGHI DI LAVORO con il Decreto Legislativo 81/2008, (tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro) che sovente rappresenta norma di chiusura che fornisce incisività ai controlli.
          INQUINAMENTO ATMOSFERICO con la Legge 549/93 (misure dell’Ozono Stratosferico e dell’Ambiente, in attuazione del Regolamento CE 2093/2000) che regola l’introduzione, la produzione, il commercio e l’impiego di prodotti che contengono sostanze nocive per la stratosfera al fine di limitare l’assottigliamento della fascia stratosferic
                                                                

Vi è, infine, la Sezione Analisi preposta all’attività di analisi con compiti di raccolta delle informazioni, gestione di flussi informativi, monitoraggio e valutazioni previsionali sulla sicurezza dell’ambiente, indispensabili per ottimizzare l’impiego delle risorse, pianificare e coordinare l’attività di controllo, definire le linee strategiche su cui far evolvere l’attività di contrasto all’illegalità ambientale.
Il CCTA, composto da personale specializzato in legislazione ambientale che espleta funzioni di Polizia Giudiziaria e Sicurezza Pubblica nello specifico settore, è alle dipendenze funzionali del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.
Il Decreto del Ministero dell’Interno del 28 aprile 2006 (Decreto Pisanu) concernente il “riassetto dei comparti di specialità delle forze di Polizia”, definisce il CCTA “organismo qualificato per l’attuazione di attività di rilevanza strategica nel settore del controllo della sicurezza ambientale”.
La strategia operativa del Reparto si sviluppa essenzialmente attraverso il contrasto alla illegalità ambientale e la lotta alle organizzazioni criminali che sfruttano il vincolo associativo per commettere reati di natura ambientale, in stretta collaborazione con i reparti dell’Organizzazione Territoriale e Speciale dell’Arma dei Carabinieri. Attesa la natura prettamente operativa per la quale è stato creato, il Reparto non ha attribuzioni di natura tecnica e per la quale si avvale della collaborazione degli organismi pubblici a ciò preposti, in particolare del sistema agenziale ISPRA, del Servizio sanitario nazionale e del Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche dell’Arma.

La collocazione istituzionale, l’assetto ordinativo e le peculiari competenze fanno quindi del CCTA uno strumento qualificato ad alta specializzazione attraverso il quale il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare può verificare l’attuazione delle politiche ambientali pianificate, predisporre correttivi e aggiustamenti ed intervenire con azione di Polizia Giudiziaria incisiva e mirata laddove i reati commessi lo richiedano. NEL CASO IN CUI ABBIATE IL "SENTORE" CHE SIA STATO REALIZZATO UN
REATO ALL'AMBIENTE RIVOLGETEVI ALLA LOCALE STAZIONE DEI CARABINIERI E CHIEDETE L'INTERVENTO DEI CARABINIERI DEL NOE 

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